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Filmishmish

Sto flirtando

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Ascoltandoti

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mamocapo

23 dicembre 2021

dalle 18 alle 20

Ridotto di Palazzo Mazzatosta – Viterbo

Istruzioni per l’uso: portare con sé un libro, un’agenda, un quaderno, un diario

filmishmish*

Precoce la fioritura, corta la stagione dei frutti. Ecco allora perché aprendo un nuovo dizionario, quello arabo, troveremo la parola filmishmish, letteralmente al tempo delle albicocche, formula per indicare un evento che mai avrà luogo.

* Piccolo manuale illustrato per cercatori di foglie

la prima e la seconda natura*

Immaginate che prima natura faccia riferimento alle relazioni ecologiche (compresi gli esseri umani), mentre seconda natura alle trasformazioni capitaliste dell’ambiente.

* Anna Lowenhaupt Tsing “Il fungo alla fine del mondo”

la terza natura*

La terza natura è quel che riesce a vivere malgrado il capitalismo.

* Anna Lowenhaupt Tsing “Il fungo alla fine del mondo”

la miseria simbolica*

Si replicherà, non a torto, che c’è ancora dell’invenzione e proprio in seno agli stessi processi qui descritti. E io confermerò. E dirò che bisogna analizzare queste pratiche inventive: l’ho fatto altrove, non ho mai cessato di farlo, almeno dal 1978, e inoltre credo che io stesso sia guidato, per la maggior parte del tempo e in tutte le mie attività, dalla preoccupazione di sviluppare questo genere di pratiche.

* Bernard Stiegler

il desiderio*

In linea di principio ciò che determina chi siamo è qualcosa che non è calcolabile, perché noi non possiamo calcolare noi stessi e il nostro inconscio non calcola, ma desidera, che è totalmente altra cosa.

* Bernard Stiegler

venice beach*

una donna splendente con i capelli grigi e una maglietta/ su cui è scritto LA VERITÀ FA MALE va di gruppo in gruppo/ a vendere acchiappasogni dei nativi americai/ e affilati stecchi per tatuare. Alla grande, mamma!/ grida un signore cordiale in canottiera da pallacanestro./ Battono il cinque. E vai! dice un passante/ annuendo, la pelle della stessa consistenza delle palme/ bruciate. Niente dura dice l’onda che si abbatte.

* Kate Tempest

fu così che cominciai a pensare che la classe operaia non sarebbe mai andata in paradiso e la sola cosa da fare era prendersi il paradiso finché siamo qui*

Erano la prima generazione operaia migrante che si era formata culturalmente negli anni successivi al 1968, avevano ricevuto notizia dell’Autunno caldo, erano venuti a Nord per guadagnare un po’ di soldi, non perché li allettasse l’idea di una carriera da metalmeccanici. Nella città della FIAT erano trattati come terroni, i padroni di casa li ammassavano in quattro cinque o sei in una stanza, nei locali li guardavano male, e in fabbrica erano costretti a subire ritmi di sfruttamento sempre più intensi. Ma l’inventiva del proletariato giovanile non si fermava davanti a questi dettagli. Cicci, Salvatore e i loro amici, lavorando il meno possibile, mettevano insieme quelle poche lire che gli permettevano di avere un appartamentino per scopare e farsi le canne. Fu così che cominciai a capire delle cose importanti sulla classe operaia, che non avevo letto sui libri del marxismo ufficiale.

* Bifo

black noise*

Un suono non previsto, fuori tempo e fuori luogo. Una piega nella presunta organizzazione lineare della modernità, la cui intensità eccede la semplice misurazione in decibel per chiamare in causa una certa intensità della percezione. In effetti, il movimento da A a B non è sempre consequenziale. Nello spazio che separa i due elementi – della relazione, della comunicazione, della Storia – insiste un ospite indesiderato, silenzioso eppure ingombrante.

* Brian D’Aquino

rumore*

La vita antica fu tutta silenzio. Nel diciannovesimo secolo, coll’invenzione delle macchine, nacque il Rumore.

* Luigi Russolo